Intervista a Giuseppe Anastasi

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Oggi abbiamo voluto intervistare il Prof. Giuseppe Anastasi, direttore del Laboratorio Nazionale Smart Cities & Communities del CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica) e professore di Ingegneria Informatica presso l’Università di Pisa.
Ci svelerà diverse curiosità, sul suo corso in Networking, sull’Internet of things, ma anche sulla situazione italiana e le sue mancanze e, dulcis in fundo, sui suoi progetti personali…

A chi consiglia il master in cyber security?
Il Master è pensato sia per neo-laureati che vogliono approfondire la propria formazione sulla cybersecurity, sia per persone che hanno già un impiego professionale – magari nel campo dell’Information & Communication Technology (ICT) – e vogliono acquisire una professionalità specifica sulla cybersecurity.

Quali sono gli sbocchi professionali?
Vista la pervasività dell’Informatica e la diffusione dei sistemi di eleborazione, la cybersecurity (o sicurezza informatica), è sempre più percepita come uno strumento essenziale per le pubbliche amministrazione, le aziende e anche per i singoli utenti. Gli sbocchi professionali del Master sono perciò parecchi e in diversi campi. Oltre all’impiego in azienda, o nella pubblica amministrazione, anche la libera professione rappresenta un’opportunità molto valida.

Cosa manca in Italia?
In Italia (ma non solo in Italia) manca ancora, secondo me, la consapevolezza dei rischi che si possono correre quando si trascura la sicurezza informatica. E questo non solo negli utenti privati, ma anche nelle aziende e, soprattutto, nella pubblica amministrazione. Il primo obiettivo è, perciò, far prendere consapevolezza dei potenziali rischi che si possono correre senza adeguate misure di sicurezza informatica. Bisogna rendersi conto che, per un paese evoluto come l’Italia, le sicurezza informatica è non meno importante di altre forme di sicurezza, quali la sicurezza pubblica, la sicurezza sanitaria, la sicurezza dei confini, ecc.

In che cosa consiste il suo corso in Networking?
Il mio corso ha lo scopo di introdurre i concetti di base di Internet e delle Reti Informatiche. Vista l’importanza di Internet nelle attività di tutti i giorni, si capisce bene come Internet sia il punto di partenza di ogni discorso sulla sicurezza informatica.

Come l'”internet of things” sta cambiando la cyber security?
Con l’Internet of Things, tutti gli oggetti saranno connessi a Internet e molti di questi oggetti saranno dispositivi indossabili. Si capisce pertanto che le minacce alla sicurezza e alla privacy aumenteranno notevolmente con il diffondersi dell’Internet of Things. Va detto, peraltro, che l’Internet of Things non è una visione avveniristica ma è gia, in qualche modo, realtà. Di conseguenza, molte di queste minacce sono attuali e non future. Ovviamente, la sicurezza nell’Internet of Things è uno dei temi forti del Master.

Ha altri progetti nel cassetto?
Come prossimo Direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa uno dei miei obiettivi è promuovere e favorire iniziative di formazione avanzata e trasferimento tecnologico che possano contribuire allo sviluppo del territorio. Il Master in cybersecurity – insieme a diverse altre iniziative del Dipartimento – rientra sicuramente in questa prospettiva. Peraltro, esso si colloca nella scia di una lunga serie di collaborazioni fra il mio Dipartimento e l’Istituto di Informatica e Telematica del CNR di Pisa che, mi auguro, possa continuare e intensificarsi in futuro.